Accordo Premio di Produzione 2018-2020

Ebbene sì, siamo i soliti incontentabili.

Nonostante molti colleghi stiano apprezzando l’intesa raggiunta in data 8 maggio sul Premio di Partecipazione, che porterà un primo pagamento a maggio 2018, noi delegati CGIL Upstream valutiamo negativamente gli esiti della trattativa.

Delude in particolare la cifra del rinnovo, quei 2000€ già fissati nella precedente intesa 2014/2017 e che rimarranno tale per altri 4 anni (2000€ per il biennio 2017/18, 2008€ per il 2019 e 2038€ nel 2020). Una cifra così bassa rispetto agli altri premi sia del settore che di altre aziende italiane (a titolo di esempio Luxottica ha contestualmente firmato 3000€) e praticamente immutata per 4 anni è assolutamente insufficiente per una Oil Company come ENI. In questo modo si lascia ad ENI una grossa mole di soldi da distribuire per dirigenti, top management e azionisti.

Una analisi di risultati 2017 e prospettive invece avrebbe dovuto suggerire ben altri ragionamenti. In particolare il forte ritorno degli utili rispetto al 2016 e questi indicatori evidenti e strombazzati da ENI alla comunità finanziaria:

  • Utile operativo adjusted da 2315 Milioni di € a 5795 M€ (+150%) con aumenti indifferenziati in tutte le linee di business
  • E&P da 2494 M€ a 5170 M€
  • G&P da – 390 M€ di perdite a 212 M€ di attivo
  • R&M + Chimica da 583 M€ a 992 M€
  • Utile netto di gruppo adjusted da -340 M€ di perdita a 2411 M€ di attivo
  • Indebitamento finanziario in calo da 14776M€ a 10916M€
  • Produzione in risalita a 1,816 milioni di Boe al giorno
  • Il prezzo del petrolio è salito da una media di 43,55$/bbl del 2016 a 54,19$/bbl 2017 fino all’attuale 69,45$/bbl per i primi 4 mesi del 2018.

Non ci ha soddisfatto neppure la modalità con cui questa trattativa si è sviluppata, con una convocazione delle RSU effettuata all’ultimo momento, a giochi già definiti e con trattativa ad oltranza nonostante il precedente accordo quadro fosse di fatto scaduto dal primo gennaio 2017. Inoltre l’intesa presenta due gravi criticità che rischiamo di pagare durante la vigenza:

  • L’erogazione di quest’anno è nient’altro che un acconto del Pdp del 2018, il cui saldo verrà erogato nel 2019, sulla base appunto dei risultati del 2018! Per ricercare la defiscalizzazione al 10%, infatti, si è preferito non considerare i risultati di un anno fortemente positivo come il 2017, basando tutto sul 2018; il management, invece, potrà godere di tali risultati. Speriamo di non dovercene pentire in sede di saldo
  • La valorizzazione della componente redditività è assolutamente insufficiente, presentando dei limiti troppo elevati ed irrealistici per ottenere un risultato pagante e soddisfacente.

Ad oggi infine non vi sono ancora soluzioni alle anomalie introdotte dagli scorsi accordi di erogazione della componente consolidata (ECP). Per questi motivi, completato il percorso degli accordi locali, ci riserviamo di valutare gli esiti finali ed impostare una mobilitazione per chiedere ad ENI un premio integrativo che riconosca l’impegno e i risultati che abbiamo contribuito ad ottenere. A valle di queste premesse, riportiamo una breve spiegazione su quanto sottoscritto in data 8 Maggio.

Per il biennio 2017/2018 (erogazione 2018/2019) è stato previsto un anticipo di 2000€ alla categoria 4 da erogarsi in due tranche nel 2018. Tale cifra sarà conguagliata sulla base dei risultati 2018. Alla cifra di acconto di 2000€ andrà sommata la cifra già prevista dal contratto nazionale come aggiuntiva alla contrattazione di secondo livello, che ammonta a 140€ sempre alla medesima categoria.

Il premio sarà suddiviso in due tranche come visibili in tabella allegata. La prima tranche sarà pagata con lo stipendio di maggio 2018 a titolo di acconto ed avrà tassazione ordinaria (9,49% di contribuzione INPS + un’aliquota media compresa tra il 38 e il 41%). Serve infatti adeguare e depositare gli accordi locali sugli obiettivi ai nuovi dettami che a marzo 2018 l’Agenzia delle Entrate ha messo con apposita circolare dedicata alle caratteristiche necessarie per ottenere la fiscalizzazione agevolata al 10% del salario di risultato. Con giugno sarà saldata la seconda tranche che potrà godere di una tassazione agevolata se gli accordi saranno accettati dall’Agenzia delle Entrate (9,49% di contribuzione INPS + un’aliquota fissa del 10% per i redditi inferiori ad 80.000€). Sarà possibile destinare a welfare tutta o una parte di questa tranche, come nell’anno precedente; oltre a questa cifra, sarà riconosciuto il beneficio fiscale anche sull’acconto di maggio (vedi tabella).

 

Vi invitiamo a leggere il Verbale di accordo ed il Comunicato.

Saluti

I delegati CGIL Eni Upstream