Mobilità Eni, facciamo il punto

Ragazzi,

con l’aiuto della CGIL di Lodi e a seguito delle mail di richiesta da parte vostra e delle risposte avute da ENI, abbiamo compreso alcuni capisaldi della questione mobilità/esodo che come sapete è materia fluida ed in continua modifica. Con Catherine e Daniele abbiamo quindi ritenuto opportuno mandarvi un sunto della materia ad oggi, aggiungendo che il sistema sarà per gli anni a venire in totale evoluzione.

In premessa è opportuno dire che tecnicamente si definisce “esodato” chiunque entro dicembre del 2011 sia stato licenziato per poi essere collocato in mobilità o abbia lasciato l’azienda a fronte di incentivo e sia attesa di pensione, pagando o non pagando contribuzione volontaria.

La modifica delle regole pensionistiche precedenti introdotte dalla Riforma delle pensioni Monti/Fornero ha riguardato indistintamente tutti coloro che non hanno maturato il diritto alla pensione entro il 31.12.2011 secondo le vecchie regole.

Mentre le precedenti riforme salvaguardavano chi aveva lasciato le aziende con regole diverse, Monti e Fornero hanno infatti scelto di azzerare tutte le condizioni precedenti per chi non avevano già maturato il diritto alla pensione, salvaguardando soltanto chi, avendo i requisiti entro dicembre 2011, è solo in attesa dell’apertura della finestra.

Ovviamente le pressioni di Sindacati, Partiti e Opinione Pubblica, oltre ovviamente alle proteste organizzate degli interessati, hanno costretto il Governo a ricercare delle soluzioni che però riguardano ad oggi soltanto una parte della massa dei possibili interessati. Questo non significa che in futuro non vi saranno nuovi interventi; tuttavia ad oggi il Decreto Legge appena  emesso interessa sono coloro che con le vecchie regole avrebbero maturato il diritto entro il 2014; tale provvedimento prevede una quota di 120 000 lavoratori “esodati” che utilizzerebbero i vecchi criteri, composta di due stanziamenti successivi con caratteristiche diverse (prima 65000 posti e quindi aggiuntivi 55000).

A fronte di quanto premesso possiamo quindi affermare che:

  • tutti i lavoratori che ENI ha collocato in mobilità o incentivato negli ultimi anni  e non hanno già raggiunto la pensione sono da considerarsi “esodati”, con la sola esclusione di chi sta attendendo l’apertura della finestra entro fine 2012;
  • per  le caratteristiche della mobilità ENI, essendo l’accordo di natura  “non governativo” ma solo sindacale, gli esodati ENI possono essere compresi solo nel primo gruppo di 65000 i lavoratori.

A questo punto vediamo chi ha possibilità di ricadere nel Decreto Esodati e chi invece dovrà attendere i prossimi provvedimenti.

Il decreto copre:

  1. chi è collocati in mobilità ordinaria o lunga con accordi sindacali stipulati anteriormente al 4 dicembre 2011 (in pratica tutte le mobilità ENI) purché il cui rapporto  di lavoro sia cessato prima del 4.12.2011 e i requisiti per il pensionamento maturino entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità;
  2. i lavoratori che, antecedentemente alla data del 4 dicembre 2011, siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione e che perfezionino i requisiti pensionistici entro un periodo non superiore a 24 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge 201/2011 (quindi entro il 6.12.2013); l’ultima contribuzione di questi lavoratori deve essere volontaria e tali lavoratori devono avere almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data del 6.12.2011. Non devono aver ripreso attività lavorativa dopo il licenziamento dall’Eni. I lavoratori in prosecuzione volontaria che rispondono a questi parametri hanno 120 giorni per segnalarsi all’INPS dalla data della pubblicazione del Decreto dei 65 000 cioé entro il 24 novembre prossimo. Suggeriamo comunque di prendere contatto con un patronato CGIL per essere aiutati nello svolgimento della procedura (nella zona di Lodi, Milano, Pavia potete contattare Catherine 037766053).

Coloro che possono rientrare nel decreto dovrebbero ricevere da INPS una lettera tipo quella sottostante in rosso a seguito della quale suggeriamo di contattare un Patronato CGIL (Catherine – 0377 66053  può aiutarvi per Lodi)

 BOZZA LETTERA INPS

 Al/la        Signor/ra

 Nome Cognome

 Indirizzo

CAP CITTÀ

 Oggetto: Riforma delle pensioni – lavoratori salvaguardati (legge n° 214/2011 e successive modifiche) – invito a verificare la posizione assicurativa

 Gentile Signo  … …

 La informiamo che, da una analisi dei nostri archivi, Lei risulta tra i possibili beneficiari della recente normativa in favore dei lavoratori salvaguardati (Decreto ministeriale 1° giugno 2012) che consente di accedere alla pensione secondo i criteri antecedenti alla riforma disposta dalla legge 214 del 2011 (cosiddetta riforma Monti – Fornero).

Per verificare la Sua posizione La invitiamo, attraverso il codice identificativo personale (PIN) rilasciato dall’Istituto, a prendere visione del Suo estratto conto previdenziale, disponibile sul sito internet www.inps.it nella sezione Servizi On Line – Servizi per il cittadino – Fascicolo Previdenziale del cittadino, in modo da rendere più rapida ed efficace la verifica del diritto alla pensione secondo le regole previgenti.

Nel caso riscontri carenze od inesattezze, La preghiamo di attivarsi prenotando attraverso il nostro Contact Center Multicanale (numero verde 803164) un appuntamento con un funzionario INPS presso lo Sportello amico  della struttura territorialmente competente in base alla Sua residenza.

Qualora lo ritenga più agevole, potrà farsi assistere gratuitamente da un Ente di patronato legalmente riconosciuto.

La invitiamo dunque a seguire queste facili indicazioni per utilizzare appieno anche tutte le altre funzionalità offerte dai nostri servizi online.

Cordiali saluti

Il Direttore Generale

Mauro Nori

 

Il problema resta ancora da definire per le seguenti categorie:

  • Lavoratori “mobilitati” che maturano i requisiti nel periodo di mobilità ordinaria ma sono stati licenziati dopo il 4.12.2011 (sono tutte le uscite delle società del gruppo ENI in mobilità a dicembre 2011). Per ora questi mobilitati non sono coperti ma quasi certamente saranno i prossimi ad essere salvati. Riteniamo che la questione possa essere definita una volta che INPS avrà verificato le cifre definitive delle prime liste.
  • Lavoratori che, non maturando il requisito pensionistico nel solo periodo di mobilità, hanno necessità della contribuzione volontaria aggiuntiva da parte di ENI. Per costoro è necessario attendere per capire se, una volta chiuso il capitolo degli esodati al 2014, INPS ed il Governo attiveranno altri interventi. In caso ciò avvenga, vedremo quali saranno i requisiti; in caso non avvenga sarà invece necessario sentire ENI per attivare le clausola di salvaguardia individuali. Per questa partita ci sentiremo in futuro; ovviamente però è opportuno creare delle catena di contatto in modo che nessuno resti escluso; quello che stanno facendo Daniele e Catherine con la CGIL di Lodi è utile in questo senso.
  • Lavoratori che, avendo accettato un incentivo secco all’esodo, senza mobilità, stanno pagando la contribuzione volontaria ma matureranno il diritto dopo il 6 dicembre 2013: questa è oggettivamente la categoria più critica perché rischia di dover pagare una serie di annualità contributive superiore al preventivato con ovvi problemi economici. A costoro consigliamo caldamente di tenersi in contatto con CGIL in modo da verificare eventuali novità legislative e farsi calcolare con precisione la nuova finestra. Quindi possiamo provare fin da subito a interpellare ENI per capire se intende fornire delle garanzie.

Speriamo di essere stati chiari.

Un saluto a tutti

Red Fox, Catherine e Daniele